-il tempo della collaborazione : le recenti scoperte psicopedagogiche hanno dimostrato quanto sia improduttiva la scuola trasmissiva, la scuola dell’autoritarismo e del nozionismo : il travaso di nozioni nella mente del bambino non ha dato frutti sperati e il sapere si dissolve rapidamente lasciando un vuoto incolmabile; ormai da un decennio l’attenzione è centrata sulla testa pensante e sulla personalità di ciascuno. Anche il contesto di vita incide nello sviluppo dell’infanzia così come sembra determinante il contesto scolastico, il gruppo degli alunni : la scuola competitiva deve lasciare posto ad una scuola nuova basata sulla collaborazione
-il tempo dell’integrazione : integrazione non solo per gli immigrati ,ma integrazione e cooperazione con ogni persona in base al principio che ciascuno e’ diverso; occorre superare la visione soggettiva nei confronti di tutti coloro che sentiamo diversi da noi Superare l’antipatia nei confronti di chi è diverso da noi, accettare la differenza e la particolarità di ciascuno: occorre superare le barriere psicologiche ed accettare l’originalità dell’altro .
-il tempo della conoscenza e della ragione : e’ importante il tempo scuola, che sia ricco e produttivo , ma consideriamo anche le attività extrascolastiche utili per la formazione e la conoscenza
-il tempo della seduzione : i bambini di oggi sono alle prese con strumenti conoscitivi sempre più sofisticati e complessi. Se però è aumentato il bagaglio di informazioni e quindi il possesso di un maggior sviluppo cognitivo, dall’altro si verifica una maggiore debolezza affettiva e i bambini di oggi appaiono emotivamente e affettivamente più fragili
La televisione è una grande invenzione dell’uomo però e’ entrata nella nostre case stravolgendo le nostre abitudini .
Sviluppando la ragione e il senso critico siamo capaci di resistere alla seduzione del mondo di oggi .I bambini stanno fermi , ma non leggono, si spengono davanti a questo oggetto. Bisogna far capire ai bambini che esiste una differenza fra l’interazione con la televisione e quella con gli esseri umani, che il linguaggio che noi usiamo per comprenderci, per comunicare, e’ diverso da quello del piccolo schermo, che la televisione è un mezzo che parla ma al quale loro non possono rispondere.
E’ la famosa televisione baby sitter, che sostituisce la presenza dell’adulto. E ha un potere ipnotico: e’ dimostrato anche scientificamente, i bambini ingrassano davanti al televisore non tanto perchè mangiano patatine ma perché il loro metabolismo rallenta. L’importante e’ che i bambini non diventino videodipendenti, che abbiano la possibilità di scegliere fin da piccoli. I genitori dovrebbero discutere insieme a loro, spiegando il perchè delle cose, perchè i bambini non hanno ancora la capacità di capire le motivazioni degli adulti. Davanti a quella scatola che manda immagini restano incantati, per loro è solo un giocattolo meraviglioso.